Il progetto “Famiglie in Rete” nasce nel 2008 dalla collaborazione tra Ulss 2 Marca Trevigiana, i comuni e le famiglie del territorio.
Notizie dalla Rete di Vedelago
Il Progetto coinvolge gran parte dei Comuni afferenti all’ULSS n. 2 Marca Trevigiana e ha l’obiettivo di promuovere e creare “Reti di Solidarietà” tra famiglie, in collaborazione con i servizi pubblici, per il sostegno di famiglie con figli di minore età in situazioni di momentanea difficoltà.
Le famiglie a seconda delle loro disponibilità di tempo, energie e risorse, offrono un aiuto concreto per seguire uno o più bambini nei compiti a casa, accompagnarli a scuola, pranzare o cenare assieme, tenergli compagnia in attesa che uno dei genitori lo venga prendere.
Le persone interessate partecipano al gruppo di famiglie del proprio comune di residenza, seguono una breve formazione svolta dal Consultorio Familiare e quindi partecipano ai progetti di accoglienza in collaborazione con i servizi sociali del territorio. Il gruppo di Famiglie si incontra una volta al mese per un confronto e sostegno reciproco in merito alle accoglienze che hanno in carico.
Il progetto si propone di rendere tutta la comunità locale protagonista attiva e corresponsabile nella risoluzione dei propri disagi, in stretta collaborazione con i servizi pubblici.
Il presupposto fondamentale del Progetto è che la rete di famiglie sia la miglior cura per il benessere sociale. Con questa logica si tenta di favorire le relazioni, la solidarietà fra le generazioni e la responsabilità genitoriale.
La testimonianza di una famiglia della Rete di Vedelago:
Quando ti chiedono di scrivere una presentazione su qualcosa, non si sa mai da dove e come cominciare, e cosa scrivere per non essere ripetitivi, scontati, ma allo stesso tempo riuscire a dire bene quello che si ha in mente …
Forse l’errore è proprio qui, è difficile scrivere qualcosa di razionale per un’esperienza come questa, perché la mente con voce forte e tuonante ti direbbe: “Hai già tante cose da fare, la tua famiglia è già complicata da gestire tra i bisogni di tutti, ha senso sobbarcarsi un altro impegno? Di questo genere poi?”
La tua interiorità invece ti suggerisce in punta di piedi, per lasciarti decidere in piena libertà, perché è dalla libertà che poi nascono le idee e le esperienze più forti e significative: “Aprire la porta di casa ad un bambino o ad una famiglia, non è così faticoso, non è così impegnativo, aiuta i tuoi figli, aiuta te stesso ad assaporare la gioia della generosità e della condivisione, non ti dà un rendiconto materiale, ma ti fa sentire bene, in armonia con tutto e con tutti. Asseconda la nostra natura umana di non essere soli, ma con gli altri”. Già, perché non è per gli altri, ma con gli altri, non sono solo le famiglie accoglienti che fanno un servizio, ma è un dono reciproco, esattamente quello che accade nelle relazioni autentiche, quelle che hanno bisogno di tempo e che oramai per paura si rinuncia a mettere in atto.
Il nostro gruppo è fatto di famiglie che vivono la quotidianità come tante altre; siamo però famiglie che hanno dato spazio a quella voce sottile, che spesso fatica a farsi sentire tra stanchezza e impegni, ma che ogni volta che la ascoltiamo ci regala la gioia dell’accoglienza.