In questo periodo strano, il progetto Famiglie in Rete è stato messo a dura prova: colti dalla preoccupazione e dall’incertezza, nei vari comuni, operatori e famiglie si sono chiesti “Come poter star vicini in questo momenti di distanza fisica? Come proseguire o far cominciare nuove accoglienze, come poter mantenere uno spazio in cui le famiglie si possano confrontare se non è possibile incontrarsi in gruppo una volta al mese?”

 

E in questo turbinio di domande, ogni rete sta provando a trovare il proprio come, con il desiderio di scovare delle opportunità di vicinanza in questo tempo sospeso.

 

Qui sotto vi lasciamo alcuni pensieri liberi, scritti da alcune famiglie della rete di Segusino in cui raccontano il ricordo del primo momento in cui hanno incontrato il gruppo che oggi, tra le difficoltà presenti, porta un po’ di fiducia nel futuro.

 

“ .. Quando 5 anni fa ho partecipato all’incontro di presentazione di Famiglie in Rete ignoravo la presenza di questo gruppo, e ne sono rimasta piacevolmente colpita. 
Ho pensato quanto utile e importante potesse essere in taluni casi potersi appoggiare a delle persone che si mettono a disposizione, offrendo sostegno con un po’ del loro tempo per dare una mano, per condividere con qualcuno un pezzetto di vita.
Bello ci sia un gruppo cosi!

 

Senza pensare di fare chissà cosa, le famiglie della Rete mi hanno raccontato di qualche esperienza fatta, e io coglievo tutto l’entusiasmo e l’affetto verso qualcuno che era diventato quasi parte della loro famiglia; la piacevole sorpresa del sentirsi non solo famiglia accogliente, ma anche a loro volta famiglia accolta, poiché lo scambio di favori e l’ospitalità diventava reciproca.

 

Credo molto nel progetto famiglie in rete; forse a volte ci siamo un po’ tutti posti la domanda se continuare o meno a farne parte, specialmente in quei momenti in cui le vicissitudini della vita, gli impegni sembrano sopraffare i nostri propositi e fatichiamo a barcamenarci con il fattore tempo, non riuscendo così a dare una risposta a qualche richiesta.
Ma siamo fiduciosi che continuando ad esserci potremmo riuscire ad ampliare il nostro gruppo e essere un punto di riferimento utile per qualcuno e al contempo per noi stessi, perché ci aiuta ad aprirci e far entrare nella nostra vita quel tipo di esperienze che ci arricchiscono e che diversamente farebbero fatica a trovar spazio.”

 

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